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on Settembre 5th, 2010•
di Claudio Bolzan – Musica – num. 219 – settembre 2010
La musica sacra non ha mai mancato di offrire suggestioni, stimoli, forme, linguaggi e tendenze sperimentali: in questo ambito offre ora i risultati della propria riflessione il compositore italiano Roberto Braglia Orlandini (classe 1960).
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In questo disco della Tactus è presentata, in prima mondiale, la bella Missa «Et loquar ad cor ejus» per sopranista, coro femminile e pianoforte, un lavoro stilisticamente eterogeneo, in linea con le tendenze artistiche postmoderne nelle quali le conquiste del passato sono riprese e fatte proprie in un contesto armonico-tonale teso a superare il tradizionale concetto di «funzione» attraverso nuove e ardite sovrapposizioni accordali, impiegando liberamente anche i più lineari procedimenti modali. Ne è scaturito un affresco sonoro suggestivo anche sul versante coloristico.
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L’esecuzione diretta dallo stesso autore potrebbe essere considerata di riferimento, grazie anche alla notevolissima prova del pianista Matteo Cavicchini, perfettamente in grado di cogliere le suggestioni e le potenzialità di una scrittura sempre cangiante, tesa tra estatiche evanescenze, liquide movenze impressionistiche e un pienezza che potremmo definire «sinfonica ».
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Alla Missa sono state abbinate due altre pagine sacre dello stesso autore: un breve Salve Regina e un più ampio Beatus vir per coro femminile e pianoforte, stilisticamente concepito, anche in questo caso, facendo ricorso a citazioni (o suggestioni) gregoriane e formalmente articolato in sezioni tra loro contrastanti, nell’ambito di un’ispirazione sempre ricca di penetranti intuizioni melodiche, di assorti ripiegamenti, di tenerezze e di indugi sostanzialmente colti dagli esecutori. <
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on Luglio 19th, 2010•
Vi segnalo la fresca uscita di questo bel compact disc della Tactus, dove sono contenuti tre lavori di musica sacra contemporanea dalla apparente specifica destinazione liturgica: Missa “Et loquar ad cor ejus”, “Salve Regina” e “Beatus vir”. Roberto Braglia Orlandini (classe 1960) ne è l’autore.
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Lo stile esibito in queste composizioni non ha nulla di antico, ma è pienamente in linea con certa estetica novecentesca: un compromesso fra nuove istanze musicali, sempre trattenute entro i limiti di una sana eufonia, e l’antica tradizione.”Si notano ed apprezzano espliciti riferimenti tanto al canto gregoriano, quanto a Stravinskij, Fauré, Ravel, Debussy, Carl Orff.
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Godibili i brani, grazie anche ad eccellenti interpreti che sanno rileggerli con perfetta aderenza alle volontà dell’autore stesso, qui anche in veste di direttore: dal disciplinatissimo coro Femminile da camera “Francis Poulenc” al sopranista Angelo Manzotti (raffinato interprete di fama mondiale), al giovane pianista di sicuro talento, Matteo Cavicchini. Da non perdere.
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on Luglio 9th, 2010•
di Marco Bolzani – www.tactus.biz – 09 luglio 2010
……Dunque una Messa ‘da camera’ – nel carattere, oltre che nell’organico vocale-strumentale – dal registro affettuosamente colloquiale. Il riferimento contenuto nel Prologo è a un libro della Bibbia, quello di Osea, in cui si parla di riconciliazione di Dio con Israele attraverso l’allegoria del marito che riaccoglie l’adultera.
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Il tratto dominante della dolcezza dice effettivamente, fin dalle prime note, che il perdono è già una realtà.
Per questo c’è la morbidezza delle voci femminili e di un avvolgente fraseggio pianistico tutt’altro che limitato alla funzione di accompagnamento.
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on Luglio 4th, 2010•
Note al disco della "Tactus" di musiche sacre di Roberto Braglia Orlandini
… Se si volesse definire con un semplice motto questa Missa «Et loquar ad cor ejus» scritta recentemente da Roberto Braglia Orlandini basterebbe dire “in medio stat virtus” nel nobile senso che i latini davano a questa espressione: sommo equilibrio.
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La presenza affascinante del sopranista è una ventata di antico che rinnova le sensibilità in chiave moderna. La polifinia giocata sulle voci femminili è una sfida che suscita attenzione. L’amalgama di tutti gli elementi “antichi” e “moderni” crea un fascino di squisita qualità. Una composizione che non è un’alchimia da laboratorio ma un sano modo di procedere che tiene desta l’attenzione dell’ascoltatore senza mai ricorrere a provocazioni sonore repellenti o a banali ripetizioni di consonanze viete e stucchevoli, oggi è da additare all’attenzione di chi è ormai spaesato e senza speranze.
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Eccellente la prestazione di Angelo Manzotti, sopranista di rara efficacia vocale ed espressiva. Ineccepibile strumentalmente e musicalmente l’esecuzione pianistica di Matteo Cavicchini su cui poggiava l’intera struttura della Messa: un impegno al quale ha ottemperato con professionalità e sensibilità encomiabili. Buono l’apporto del coro femminile nel Kyrie.
Completano il disco una dolcissima «Salve Regina» e il perentorio «Beatus vir qui timet Dominium», dove il coro si realizza perfettamente a suo agio.
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on Luglio 4th, 2010•
… Un ottimo lavoro compositivo, dalle sfaccettature sonore interessantissime, anche alcune soluzioni ritmiche rese dalle voci davvero belle. Certe timbriche sognanti a trasportare chi ascolta in una sorta di alter ego spirituale ma non meramente sacro, una sorta di spiritualità più vicina all’uomo che a Dio.
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on Luglio 4th, 2010•
… Ho avuto modo di apprezzare la recente produzione discografica della Tactus comprendente la Missa «Et loquar ad cor ejus», il «Salve Regina» e «Beata vir» del compositore Roberto Braglia Orlandini.
Sono rimasto affascinato dallo stile di queste composizioni, che riescono a creare un’atmosfera allo stesso tempo moderna a antica, specialmente nel contrasto tra la parte pianistica (peraltro impeccabilmente eseguita dal Maestro Matteo Cavicchini) e le voci: un organico certamente inusuale, quello del coro femminile accompagnato dal pianoforte, e tuttavia perfettamente efficace nella resa concertistica.